TECNOLOGIE
Terre sigillate
Con il termine ” terra sigillata ” si definiscono le tecniche di finitura di superfici ceramiche rivestite da vernici prodotte con argilla vetrificante.
Queste vernici si ottengono separando dalla composizione argillosa, per sedimentazione in acqua, le particelle più fini e colloidali da quelle più grossolane. La scelta delle argille da trattare privilegia quelle molto plastiche ricche di ossido di ferro, sodio e potassio.
Una prima sommaria separazione delle sabbie silicee dalla parte plastica può avvenire dissolvendo l’argilla in una quantità molto elevata di acqua all’interno di un contenitore a colonna, asportando la parte alta della sospensione che si forma dopo breve tempo. Quindi per mezzo di un sifone si estrae la parte dell’acqua che contiene le particelle in sospensione e si lascia depositare sul fondo l’ingobbio finissimo o terra sigillata . Gli ingobbi potranno essere applicati a crudo, la cottura potrà essere effettuata sia in ambiente ossidante sia riducente ottenendo da tonalità rosse tipiche delle vernici “aretine ” fino al nero brillante di tipo “attico-primitivo “.Le terre sigillate possono anche essere cotte con la tecnica del “Raku dolce”, ed è proprio questa la tecnica su cui sto svolgendo la mia ricerca.
Raku nero
Il forno per la cottura del raku nero ha una doppia struttura; una buca di forma arrotondata che contiene una custodia (saya).
Come combustibile veniva anticamente usato del carbone di quercia molto duro, col quale veniva riempito tutto lo spazio attorno e sotto il saya (che aveva un diametro di circa 25 cm quindi c’era la possibilità di cuocere una sola tazza per volta).
Un altro singolare aspetto di questo tipo di forno è la presenza di fuigo o mantice, usato per soffiare aria nella buca dall’esterno. Questa operazione aiuta la combustione del carbone in modo che la temperatura possa salire più rapidamente. Sia l’ossidazione che la riduzione della fiamma sono scelte in base al tipo dello smalto.
A completamento della fusione dello smalto, il pezzo viene estratto dal forno e fatto raffreddare all’aria. In breve l’oggetto subisce un repentino riscaldamento e raffreddamento.
La temperatura di cottura del raku nero è alta, si aggira intorno ai 1200°-1250°C, tuttavia a causa della breve cottura la creta non diventa molto dura, si ottiene così una ceramica leggera.Il raku nero può essere quindi definito come vasellame di terracotta delicato cotto ad alta temperatura.
Il mio tentativo è quello di far rivivere quei particolari effetti opachi e coprenti degli smalti ferrosi cotti in riduzione, che venivano usati nell’antico Giappone per produrre le prime tazze per il tè, effetti che probabilmente solo quei forni e quegli smalti sapevano dare.
Cosi ho cercato di adeguare un forno comune a gas per questo tipo di cotture e questo è il risultato:
Ricette e smalti:
SMALTI TRASPARENTI
(Cono Seger 6a)
1. Smalto trasparente:
Colemanite Feldspato potassico Ball Clay Quarzo | 35 40 15 10 |
2. Smalto trasparente:
Nephelin Syenite Wollastonite Ossido di Zinco Ball Clay Quarzo | 40 15 12 5 28 |
SMALTI OPACHI
(Cono Seger 6a)
3. Bianco ghiaccio:
Nephelin Syenite Carbonato di Calcio Ossido di Zinco Quarzo Bentonite | 42 10 18 30 3% |
4. Rosa azzurro:
Feldspato potassico Carbonato di Calcio Ossido di Zinco Carbonato di Bario Ball Clay Quarzo Ossido di Nickel | 50 8 10 20 6 6 1% |
ALTRI SMALTI
(Cono Seger da 7 a 8)
3. Bianco ghiaccio:
Nephelin Syenite Carbonato di Calcio Ossido di Zinco Quarzo Bentonite | 42 10 18 30 3% |
4. Rosa azzurro:
Feldspato potassico Carbonato di Calcio Ossido di Zinco Carbonato di Bario Ball Clay Quarzo Ossido di Nickel | 50 8 10 20 6 6 1% |
SMALTI
(Cono Seger da 8 a 9)
9. Smalto semipermanente :
Feldspato potassico Dolomite China Clay Quarzo | 60 20 10 10 |
10. Smalto semitrasparente:
Feldspato potassico Nephelin Syenite Carbonato di Calcio Dolomite Carbonato di Bario Ball Clay Quarzo Silicato di Zirconio | 20 22 8 5 10 10 20 5 |
Forni:
FORNO AD ALTA TEMPERATURA
FORNO A BASSA TEMPERATURA PER RAKU